Onorevoli Colleghe e Colleghi! - La presente proposta di legge è dettata dall'esigenza di tutelare le minoranze etniche e linguistiche fortemente penalizzate dalle disposizioni vigenti per l'elezione dei membri del Parlamento europeo spettanti all'Italia. Nemmeno le minoranze numericamente più forti riescono infatti a raggiungere il quoziente per poter eleggere un proprio rappresentante a Strasburgo. Il quoziente è di circa 400.000 voti, mentre la popolazione tedesco-ladina a Bolzano conta circa trecento mila persone e la popolazione francofona nella Valle d'Aosta conta circa novanta mila elettori.
      Anche se l'articolo 12, nono comma, della legge n. 18 del 1979 prevede la possibilità di collegamento con altri partiti che si presentano a livello nazionale, tale possibilità non garantisce l'eguaglianza sostanziale richiesta dall'articolo 3 della Costituzione e tanto meno corrisponde al dettato dell'articolo 6 della stessa Carta, secondo il quale la Repubblica italiana deve tutelare le minoranze linguistiche con norme specifiche.

 

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      La presente proposta di legge mira proprio all'introduzione di tale meccanismo di tutela, volendo evitare cioè che il collegio elettorale di una piccola regione venga allargato con la conseguente messa in minoranza della popolazione francofona e, rispettivamente, di quella ladino-tedesca.
      Da qui la necessità di istituire un proprio collegio elettorale a tutela delle specificità linguistiche delle zone interessate.
      In Belgio, nel 1996, è stata creata una circoscrizione a se stante per il territorio, ove risiede la minoranza germanofona, al fine di favorire l'elezione di un rappresentante al Parlamento europeo.
      Sarebbe un segnale molto positivo, anche per l'immagine dell'Italia all'estero, se il Parlamento cogliesse l'occasione per assegnare un certo numero di seggi alle minoranze etniche, seguendo così l'esempio del Belgio.
 

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